Ciao a tutti!
Questa settimana vorremmo parlarvi dell’importanza dello sport per i bambini e adolescenti!
E vorremmo farlo proprio in questo tempo dove la nostra libertà di movimento è delimitata da regole ben precise, e ancora di più oggi alla luce del nuovo decreto emanato proprio domenica sera.
È vero, ci si può sentire perplessi, intimoriti, scoraggiati e anche un po’ spaesati. Si potrebbe pensare di esporli a un rischio inutile, o che verrebbero meno tutte quelle dinamiche di scambio, collaborazione, tra compagni e con l’allenatore, o che per i ragazzi sarebbe uno stress troppo grande dover fare il loro sport preferito ma con nuove regole e limitazioni.
Pensando a quanto è importante per i ragazzi fare attività fisica, mi sono chiesta, se non sono possibili competizioni o pratiche che prevedono il contatto neanche a livello dilettantistico, come ad esempio nel calcio, cosa potrà mai fare durante un allenamento un bambino o un ragazzo? Che senso può avere per lui? Dove vanno a finire tutte quelle dinamiche di squadra e di relazione con i compagni? O la gioia di aver fatto un goal?
Non essendo particolarmente ferrata in materia, ho deciso di chiedere a un esperto, Marco, allenatore della scuola calcio del circolo sportivo “Don Orione” di Roma: <è chiaro che l’allenamento cambia, e anche le relazioni, ma oggi dopo tre ore di allenamento con i ragazzi posso dirti che è possibile, continuare in modo positivo e costruttivo per loro e per noi… oggi ad esempio abbiamo diviso i bambini in piccoli gruppi, ogni gruppo aveva un mister e una postazione dove era possibile mantenere le distanze, abbiamo poi creato dei percorsi, alcune sfide con i palleggi, gli slalom e tiro, insomma di possibilità ce ne sono molte, basta essere creativi. È chiaro, la parte della relazione è intaccata, ma si possono creare delle situazioni in cui i bambini collaborano, ad esempio i quattro cantoni, oggi lo abbiamo fatto e i bambini si sono divertiti moltissimo, la parte della collaborazione è fondamentale perché devono mettersi d’accordo per scambiarsi di posto senza scontrarsi e battere i compagni avversari. È diverso il modo di relazionarsi, ma c’è lo stesso, e i bambini trovano modalità nuove, non c’è più l’abbraccio finale ma c’è lo stesso la voglia di gioire e condividere con l’altro i propri vissuti>.
Questa chiacchierata mi ha rinforzato l’idea che fosse davvero utile promuovere l’importanza del permettere a bambini e ragazzi di fare sport. È chiaro, che prima di ogni cosa sarà utile trovare una polisportiva che abbracci i nostri valori e le nostre idee, ma ricordiamoci anche che è anche nel loro interesse trovare il modo di rimanere aperti e fare il loro lavoro e dare ai ragazzi un’opportunità, soprattutto in questo tempo, di passare qualche ora all’aria aperta, con i loro coetanei divertendosi e imparando. Eh sì, perché fare sport ha tanti vantaggi, per tutti, ma per i ragazzi in modo particolare. E diciamocelo, in questi mesi possibilità di fare attività fisica o entrare in relazione con i propri coetanei, in un contesto educativo sano, non è stato proprio semplicissimo. Ma come mai è così importante l’attività fisica?
- Permette di conoscere ed esplorare l’ambiente che ci circonda, e il nostro corpo, con i suoi limiti e potenzialità;
- Riduce lo stress e migliora l’umore;
- Permette di allenare le proprie abilità cognitive di concentrazione, attenzione, motivazione, controllo, problem solving;
- Promuove abilità sociali quali: collaborazione, rispetto delle regole, socializzazione, senso di appartenenza;
- Promuove l’acquisizione di nuove competenze motorie, cognitive, emotive che possono incrementare l’autostima;
- Promuove la gestione della frustrazione, della rabbia, e la canalizzazione positiva dell’aggressività (questo è particolarmente vero in adolescenza quando gli sbalzi ormonali possono provocare una difficoltà in tal senso);
- Previene problematiche legate a malattie cardiovascolari e obesità
- Promuove uno sviluppo fisico sano ed equilibrato
C’è poi da dire che sostenere i figli nella scelta e prosecuzione di uno sport, li può aiutare a vivere meglio questo tempo di pandemia, in cui si sono sentiti frustrati per le limitazioni imposte alla loro libertà personali e sociali. Incoraggiarli a sperimentarsi in un’attività fisica all’interno del contesto specifico che stiamo vivendo, può aiutarli a gestire la frustrazione delle limitazioni in quanto gli permette di poter fare qualcosa di piacevole.
Inoltre, inserirli in un contesto educativo alternativo alla scuola e sensibile ai propri valori permette al ragazzo di avere un contesto di elezione in cui costruire la propria identità corporea e sociale. Questo risulta particolarmente vero e importante in adolescenza, dove il ragazzo vive un periodo di grandi cambiamenti che lo porteranno a divenire un adulto. Praticare uno sport lo aiuterà a prendere consapevolezza del suo nuovo corpo, dei suoi limiti e delle sue potenzialità, a sperimentarsi nel rapporto con i coetanei sviluppando e affinando abilità.
E infine, vi lascio qualche piccolo suggerimento da poter mettere in atto adesso e in futuro per poter sostenere e potenziare al massimo le opportunità offerte dal praticare uno sport per i vostri figli:
- Cercare di aiutarli a seguire i loro desideri nella scelta della attività sportiva
- Sostenerli nella gestione dei momenti di frustrazione (ad esempio quando non raggiungeranno subito degli obiettivi, o quando gli sarà particolarmente difficile accettare una regola o una sconfitta)
- Sostenerli nel percorso di raggiungimento degli obiettivi, sottolineando e rinforzando le loro potenzialità, tenendo conto dei limiti (ad esempio, puoi raggiungere il tuo obiettivo di fare goal passando la palla ai compagni e avvicinarti il più possibile alla porta piuttosto che facendo un tiro da molto lontano che viene bloccato prima dell’arrivo in porta).
Dott.ssa Arianna Fabi
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