Bentornati alla RUBRICA IN DIALOGO CON LA SCUOLA
Docenti avete ancora difficoltà a far rimanere presente l’attenzione degli studenti?
Oggi vi proponiamo una nuova strategia didattica la SPACED LEARNING.
Che cos’è?
Particolare articolazione del TEMPO LEZIONE che permette di MASSIMIZZARE la concentrazione e il lavoro cognitivo degli studenti. Si tratta di un nuovo metodo che propone un nuovo uso del tempo lezione, l’approccio con gli alunni resta lo stesso.
Lo SPACED LEARNING si basa sulla teoria inerente a stimolazione delle cellule cerebrali, secondo cui le cellule si accendono e si collegano a seconda della stimolazione inviata, quindi secondo gli esperimenti di Fields se la stimolazione è continua la cellula non si accende, invece la stimolazione deve essere separata da intervalli, i cosiddetti brean breaks.
Quando viene fatto?
Si ricorre a tale modalità in momenti stabiliti dal docente;
-per introdurre un nuovo argomento;
-per attività di “rinforzo” in previsione di una verifica;
-per “alleggerire” una lezione troppo lunga (due o anche tre ore).
Lo SPACED LEARNING PREVEDE 5 FASI:
A) 3 Momenti di INPUT
B) 2 Momenti di INTERVALLO
A cosa servono gli intervalli?
1) Fanno risalire la curva dell’attenzione
2) La curva dell’attenzione scende dopo 10/15 minuti.
PRIMO INPUT
L’insegnante fornisce le informazioni che gli alunni devono apprendere durante la lezione.
-DURATA 10/15 MINUTI
1° INTERVALLO
Non ha una durata precisa
Di solito si va dai 5’ ai 10’.
Non si fa alcun riferimento ai contenuti della lezione.
SECONDO INPUT
L’insegnante rivisita il contenuto della prima sessione cambiando il modo di presentarlo.
Si possono usare esempi differenti.
Si fanno interagire gli alunni.
2° INTERVALLO
Non ha una durata precisa
Di solito si va dai 5’ ai 10’.
Non si fa alcun riferimento ai contenuti della lezione.
TERZO INPUT
L’insegnante rimane sul contenuto della prima sessione ma l’attività è concentrata sullo studente.
ESERCITAZIONI in cui i ragazzi devono dimostrare di aver acquisito il contenuto del primo input.
Il docente verifica l’effettiva comprensione del contenuto.
Quindi le fasi prevedono:
FASE 1-INTRODUZIONE
Si introduce e contestualizza il tema;
si espongono i fondamenti teorici.
AMBIENTE
Alunni disposti in cerchio (se in classe)
Trasmissione frontale con la LIM o proiettore (se in classe)
Condivisione tramite tablet o pc (in didattica a distanza)
FASE 2-INTERVALLO
Attività di relax non collegate ai temi affrontati:
Esercizi fisici;
Ascoltare musica;
Giochi interattivi;
E’ concesso l’uso degli smartphone per giocare o ascoltare musica
FASE 3-ESPANSIONE
Si riprende il tema introdotto affrontandolo con contenuti interattivi o video;
Lezione dialogata o di gruppo.
AMBIENTE
Alunni in cerchio (se a scuola);
Oppure trasmissione frontale con LIM o videoproiettore (se a scuola);
Lavoro in gruppi separati (proponibile anche in DAD)
FASE 4– INTERVALLO
Attività di relax non collegate ai temi affrontati:
Esercizi fisici;
Ascoltare musica;
Giochi interattivi;
E’ concesso l’uso degli smartphone per giocare o ascoltare musica.
FASE 5– VALUTAZIONE FORMATIVA
Ai ragazzi vengono assegnate attività individuali o di gruppo relative ai temi trattati, da svolgere secondo l’obiettivo della lezione;
Risoluzione di problemi, mappe concettuali, ricerche e costruzione di brevi contenuti multimediali.
AMBIENTE
Postazioni individuali, oppure tavoli a isola, oppure alunni posti uno di fronte all’altro, se in DAD finestre dedicate in piattaforme digitali.
FASE 6– MONITORAGGIO
Terminata la fase 5, il docente monitora il livello di apprendimento, per esempio con verifiche veloci con test a risposta multipla, meglio se con applicazioni tecnologiche specifiche.
OBIETTIVO: salvaguardare l’apprendimento del singolo e verificare l’appropriatezza del percorso.
In base agli ESITI si deciderà se ripetere la lezione, soffermarsi sui punti più ostici, proseguire con un approfondimento, un riallineamento o con attività di recupero personalizzate.
ESEMPI
Maggioranza di risposte errate in una stessa domanda: verificare la forma della domanda o riaffrontare il tema specifico.
Equilibrio tra chi ha superato il test e chi non lo ha superato: dividere la classe in due gruppi, una parte svolge attività di approfondimento, l’altra recupera la lezione col docente in vista di una nuova verifica.
Maggioranza di studenti che non ha superato il test: la sessione successiva sarà di riallineamento e i ragazzi che hanno superato il test faranno da tutor in piccoli gruppi organizzati ad hoc per recuperare il “tema critico” che ha creato le maggiori difficoltà.
Se la grande maggioranza degli studenti non ha superato il test, la lezione va riprogettata e riproposta.
Se la grande maggioranza ha superato il test si assegnano attività di recupero a chi è rimasto indietro.
RIASSUMENDO la SPACED LEARNING prevede:
Presentazione, da parte dell’insegnante, delle informazioni ritenute necessarie;
Richiamo degli argomenti chiave, facilitando interazione fra i compagni e passare alla fase successiva;
Fase di memorizzazione in cui si verifica se è avvenuto l’apprendimento, svolgendo un compito, applicando quello che si è appreso. Importanti gli INTERVALLI DI INTERRUZIONE, in cui è fondamentale che le attività fatte si distacchino dai contenuti della lezione, fra cui lavori manuali o attività fisiche, che fungano da elementi di distrazione per gli studenti. Questa strategia didattica, favorisce la memorizzazione delle informazioni dagli alunni, alle volte diminuisce anche i problemi di disciplina, però vi è il rischio di confusione durante gli intervalli.
FORZA INSEGNANTI CORAGGIOSI, USIAMO I RINFORZI POSITIVI PER AIUTARE L’ATTENZIONE E RIPORTARE I NOSTRI STUDENTI AD ESSERE I PROTAGONISTI DELLA NUOVA DIDATTICA!!!
Dott.ssa Francesca Fiume
FONTE: ARTICOLI SUL WEB