BENTROVATI CARI INSEGNANTI al consueto appuntamento della nostra rubrica, in occasione della giornata contro il “Bullismo”, vorremmo parlarvi di questo fenomeno e di come riconoscerlo nei vostri alunni. Il termine “bullismo”, estrapolato dall’inglese “bullying”, letteralmente significa “intimorire”. Il bullismo è un fenomeno che riguarda indistintamente ragazzi e ragazze. Il bullismo non è né uno scherzo né un litigio. Un individuo è oggetto di azioni di bullismo, cioè è prevaricato o vittimizzato se è esposto ripetutamente nel corso del tempo alle azioni offensive messe in atto da uno o più compagni.

Il bullismo al femminile – detto anche bullismo “rosa” –  sembra essere sempre più in espansione: le ragazze agiscono attraverso un canale che spesso non coinvolge il corpo (anche se negli ultimi tempi questo non viene escluso, nella direzione di una sempre maggiore equiparazione con il maschile), ma “psicologico”, colpisce quindi l’area emozionale, interiore, tocca i punti deboli ridicolizzandoli, deridendoli. Le ragazze a questa età, specie in adolescenza, appaiono più evolute e mature a livello emotivo e quindi più a conoscenza delle implicazioni psichiche e delle fragilità su cui si può far perno. Tali modalità sono meno visibili per il corpo docente e pertanto più subdole e meno facili da individuare.

CARATTERISTICHE:

  • INTENZIONALITA’ (atti molteplici al fine di recare danno alla vittima)
  • PERSISTENZA (ripetitività dei comportamenti)
  • DISPARITA’ DI POTERE (tra carnefice e vittima)
  • NOTORITA’ DEL PATTO (farlo conoscere a più compagni possibili)
  • POTERE DEL BULLO
  • VULERABILITA’ DELLA VITTIMA
  • LA MANCANZA DI SOSTEGNO DELLA VITTIMA

 

Quali sono i segnali che gli Insegnanti possono rilevare nelle giovani vittime?

A BREVE TERMINE

  • Sintomi fisici: mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa
  • Sintomi psicologici: disturbi del sonno, incubi, ansia
  • Problemi di concentrazione e di apprendimento, calo del rendimento scolastico
  • Riluttanza nell’andare a scuola
  • Svalutazione della propria identita’, scarsa autostima

A LUNGO TERMINE

  • Depressione
  • Comportamenti autodistruttivi/autolesivi
  • Abbandono scolastico
  • A livello personale:

insicurezza, ansia, bassa autostima, problemi nell’ adattamento socio-affettivo.

  • A livello sociale:

ritiro, solitudine, relazioni carenti

 

Quali i segnali per riconoscere il bullo?

A BREVE TERMINE

  • Basso rendimento scolastico
  • Disturbi della condotta per incapacita’ di rispettare le regole
  • Difficolta’ relazionali a scuola e in altri ambienti

 

A LUNGO TERMINE

  • Peggioramento del rendimento scolastico, bocciature e abbandono scolastico
  • Comportamenti devianti e antisociali: crimini, furti, atti di vandalismo, abuso di sostanze
  • Violenza in famiglia e aggressività sul lavoro

Tutto ciò determina anche conseguenze per gli altri, lo studente che guarda al fenomeno percepisce l’omertà l’unica soluzione per non farsi carico dei problemi altrui, acquisendo consapevolezza della sfiducia nell’altro, indi presente la prevaricazione del più forte sempre sul più debole. E’ successo anche a voi di riscontrare queste caratteristiche in alcuni vostri alunni? Ci sono alunni che vedete isolati dal resto della classe? Non capite cosa fare in tal caso?

Seguiteci vi daremo indicazioni come favorire atti di BELLISMO!

 

Dottoressa  Francesca Fiume