Il lockdown e più in generale la pandemia hanno scatenato l’inferno: paura, tensione, isolamento, sensi di colpa, fobie, ossessioni, precarietà lavorativa, apertura e chiusura negozi- palestre- chiese- scuole. Si sono susseguiti talmente tanti eventi, decisioni e tensioni che si fa fatica a ricostruire in modo organico. Molti di noi sono storditi dalla molteplicità di notizie, disposizioni e regolamenti spesso allarmanti e tante volte rivisitate. A una condizione sanitaria allarmante si sono aggiunte quindi criticità gestionali da parte delle istituzioni ma anche delle piccole realtà domestiche. Genitori alle prese con le scuole chiuse, con l’impossibilità di appoggiarsi ai nonni per preservarli da possibili contagi, una mole ulteriore di lavoro come la gestione scolastica del figlio in isolamento. I genitori si sono improvvisamente trasformati in allenatori, educatori, animatori, insegnanti, cuochi e molto altro.

Un secondo fenomeno, potrebbe aver contribuito ulteriormente a destabilizzare l’equilibrio delle famiglie d’Italia e del mondo. Si è insinuato un fastidioso motivo, uno stridulo sonetto: i bambini sono portatori asintomatici, i giovani sono irresponsabili, i nonni sono a rischio a causa dei nipoti, chi ha figli è ancora più esposto. Questo tipo di messaggi subdoli e nascosti ha amplificato la crisi familiare, il peso da tenere è ora enorme.

La situazione nel corso dei mesi non sembra esser cambiata, anzi allo stato attuale avrebbe preso una curva sempre più in salita. Abbiamo deciso allora di condividere con voi oggi, un video, un vero piccolo capolavoro. Un corto spiritoso ma che apre a molte riflessioni. Vogliamo uscire da quel coro, vogliamo ricordare alla società che i figli sono un bene comune. Che i figli sono dei genitori certo, ma anche dell’intera società. I figli sono un bene di tutti.

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https://www.raiplay.it/video/2020/05/La-mia-jungla-S1E2-Figli-a-scarico-e98b75ed-2394-4a6f-998a-b4b165ed1d2a.html

Cosa fare allora? Ognuno a suo modo, nel suo piccolo, con gesti, presenza, parole, può sostenere le famiglie, i piccoli e i giovani. Penso a chi ha raccontato sui social di aver ricevuto persone che lo venivano a trovare sotto al balcone, perché risultato positivo al Covid 19. Alcune famiglie hanno fatto la spesa per settimane ai vicini. Altri bambini in quarantena hanno sentito la vicinanza di un’intera classe con videolezioni e dirette da scuola. Qualche famiglia ha deciso di adottare un animale in questo momento così delicato, perché la sua presenza in casa sia terapeutica. Dunque, qualcosa si può fare. I figli sono il domani, dunque tutti possiamo occuparcene.