Ciao a tutti!
Oggi vorrei parlarvi dei linguaggi dell’amore nella coppia.
L’amore, in senso generale, risponde al bisogno di ogni essere umano di sentirsi accolto, accudito, apprezzato per ciò che è, e di sentire di poter trovare nell’altro un punto di riferimento, un compagno con cui condividere pensieri, emozioni, progetti e prospettive.
In realtà tutto questo trova le sue radici in quelli che le scienze cognitivo-evoluzionistiche recenti definiscono “sistemi motivazionali”. Tali sistemi si fondano su disposizioni innate, selezionate dai processi evoluzionistici. Si tratta di tendenze, propensioni ad agire verso obiettivi specifici, inviti a perseguire particolari forme di interazione fra organismo e ambiente. Queste tendenze sono universali ed operano in tutti gli individui della specie anche se le loro espressioni concrete nel comportamento variano in funzione dell’esperienza del singolo individuo. I sistemi motivazionali regolano il comportamento volto a raggiungere gli obiettivi essenziali per la sopravvivenza dal punto di vista fisiologico e non-sociale, e dal punto di vista sociale: attaccamento, cura, sessualità, cooperazione e competizione. Infine l’essere umano a differenza di tutti gli altri esseri viventi ha un ulteriore livello che riguarda la sfera dell’intersoggettività e della costruzione di significati.
Che vuol dire tutto ciò?
Vuol dire che ognuno di noi ha una spinta che lo porta a ricercare una relazione con il proprio partner, dall’altra, com’è evidente ai più, ognuno di noi è diverso!! Come d’altronde sono diverse le esperienze che abbiamo fatto di noi, dell’altro e dei significati che abbiamo dato alle nostre esperienze!
Questo, tradotto ai fini di questo articolo, vuol dire che ognuno di noi ha un modo del tutto personale per manifestare il proprio amore (sostegno, cura, attenzione), e per leggere, registrare e accogliere le manifestazioni d’amore dell’altro.
G.Chapman, nel suo libro “I cinque linguaggi dell’amore” individua alcuni dei canali principali con i quali è possibile comunicare all’altro il proprio sentimento:
1) Parole d’affermazione: “fare complimenti, commenti positivi”, come ad esempio “stai molto bene con questo taglio di capelli, la cena di stasera era ottima”, “mi piace molto il modo in cui hai sistemato i quadri, sei molto bravo nel tuo lavoro”.
2) Tempo di qualità: “vicinanza e ascolto esclusivi”, ciò nel concreto vuol dire trascorrere del tempo insieme prestando tutta la nostra attenzione all’altro, senza interferenze, il che vuol dire ad esempio evitare di usare il telefono mentre stiamo parlando, o guardare la tv, o fare un’altra attività che in qualche modo ci distrae da ciò che ci sta comunicando l’altro.
3) Ricevere regali: “amare è donare”, questo implica il pensare a qualcosa che possa rendere felice l’altro senza aspettarsi nulla in cambio. Non ci si riferisce unicamente a regali molto costosi, può esprimersi anche tramite un biglietto, un messaggio.
4) Atti di servizio: “partecipare ai lavori domestici”, nel concreto si intende osservare e passare all’azione senza attendere che ci venga chiesto, quindi ad esempio se notiamo che manca qualcosa in frigo potremmo uscire per comprarlo, o se notiamo che c’è una bolletta che staziona sul frigorifero da tempo potremmo uscire e andarla a pagare.
5) Contatto fisico: “affettuosità e sessualità”, in questo punto rientra chiaramente non solo il vero e proprio atto sessuale, ma anche una carezza, un bacio sulla guancia, un abbraccio, il tenersi per mano, stare accoccolati sul divano.
Questi cinque canali, devono necessariamente calarsi nella specificità di ognuno di noi e del nostro partner. Il che significa sia che ognuno di noi ha dei canali di elezione con cui manifesta il proprio amore (ad esempio, “tenergli la mano quando siamo in giro”, “preparargli il suo piatto preferito”), e con cui recepisce l’amore dell’altro (ad esempio “quando la mattina mi prepara il caffè mi sento molto amato”, oppure “quando gli racconto la mia giornata mi sento importante”); sia che ognuno di noi vive specifiche situazioni che lo fanno soffrire o rendono felice, e ha modi del tutto personali per esprimerlo.
Ma cosa vuol dire poter manifestare all’altro il nostro amore in maniera adeguata? Vuol dire innanzitutto aprire un canale di comunicazione, ed avere certezza che all’altro arrivi il messaggio!! Ma vuol dire anche far sapere all’altro come stiamo, chi siamo e cosa ci fa piacere oppure no. Quindi vuol dire mettere in comunicazione le nostre specificità e trovare dei punti di incontro.
Per fare questo potremmo partire dal compilare un piccolo questionario singolarmente, e poi condividere con il nostro partner:
- Cosa mi fa soffrire? Cosa fa soffrire il mio partner?
- Cosa mi rende felice? Cosa rende felice il mio partner?
- Come manifesti all’altro il tuo amore?
- Il tuo partner come ti manifesta il suo amore?
- Come vorresti che te lo manifestasse?
Se a queste domande non sapete rispondere, o il vostro partner non risponde come vorreste, e questo magari vi demoralizza o vi fa arrabbiare perché siete una coppia di vecchia data, provate a vedere questo momento di confronto e apertura vicendevole come un nuovo punto di partenza e di conoscenza dell’altro e di voi stessi. Un nuovo punto da cui far ripartire o vedere la vostra relazione.
Dott.ssa Arianna Fabi