Nella nostra rubrica Benessere in famiglia, con un focus sulla coppia oggi abbiamo deciso di parlare di sessualità. Mi piace partire nella nostra riflessione, con due dati che ci presentano una fotografia della situazione italiana ai tempi della Covid e alcuni nuovi scenari che si affacciano nell’era del digitale.
COV-Habits è un’indagine esplorativa promossa dall’Ordine degli Psicologi del Lazio e finalizzata a meglio comprendere i cambiamenti sopravvenuti durante il periodo di lockdown, causato dalla pandemia COVID-19 in alcune aree significative della vita quotidiana. In particolare nell’area sessualità emerge come di seguito: “Nell’Area della Sessualità, solo il 9,7% delle persone ha registrato un aumento dei propri comportamenti sessuali, soprattutto tra i 31 e i 40 anni. Per quanto riguarda la frequenza dei pensieri e delle fantasie sessuali, un quinto dei soggetti (in prevalenza uomini) ne ha riportato un incremento significativo, specie tra coloro che hanno sperimentato una drastica riduzione dell’attività sessuale. I più giovani hanno evidenziato un utilizzo più frequente delle applicazioni di dating, della pornografia online e del sexting. Tra le coppie conviventi, la creazione improvvisa di nuovi spazi condivisi ha tendenzialmente favorito una comunicazione più intensa, intima ed efficace, con una frequenza comunque rilevante di momenti di freddezza, irritabilità, noia e superficialità, probabilmente laddove erano presenti conflittualità pregresse.”
Un secondo interessante articolo ci racconta come “un dispositivo in silicone con sensori, da applicare allo smartphone, permette di scambiare effusioni anche a distanza. Lo ha sviluppato un team di ricercatori a Londra con l’obiettivo di replicare l’emozione del contatto fisico … Un mini materassino in silicone dotato di sensori è la ”protesi” che tenta di tradurre lo scambio di effusioni in realtà, durante una videochiamata… E’ grazie al sistema aptico, basato cioè sul processo di riconoscimento degli oggetti attraverso il tatto, che Kissenger cerca di restituire la sensazione fisica del contatto, tradotto in una vibrazione.”
Sembrano apparire quindi, due scenari apparentemente contrapposti: ci si blinda in casa, si riducono al minimo i contatti, le interazioni, eppure aumenta il ricorso a materiale surrogato che permetta di esprimere l’eroticità. Il dato con il quale ci stiamo scontrando, è che la sessualità non va in isolamento, non sparisce improvvisamente ora, solo perché è arrivato il Covid 19, il corpo che parla da sempre continua a farlo. La sessualità è parte integrante della nostra persona. E’ un sistema in evoluzione lungo tutto l’arco della vita, al di là degli eventi storico- sanitari che ci circondano. Togli forse il cibo dalla tua vita? A volte lo riduci, perché sei a dieta. Altre volte stabilisci quando e come assumerlo, perché hai bisogno di più sostanze e meno di altre. Ma non lo togli mai del tutto… non sopravviveresti. Abbiamo l’idea che fame, sete, sonno siano gli unici bisogni primari. Invece tra questi dovremmo imparare a inserire anche la relazionalità che passa attraverso la corporeità.
Un uomo adulto che non abbia fidanzata o moglie è sostanzialmente più incline a diventare seriamente depresso, ha più probabilità di commettere un suicidio o morire di malattia. Un uomo solo, è, tendenzialmente, un uomo fragile e triste più di quanto valga per le donne (Luoma J, Pearson J, 2002; Simon R, 1996). Nulla sembra esser sostituibile al contatto umano, al calore corporeo, in una parola all’amore. In effetti, è ormai nota l’esistenza dell’ormone dell’amore. L’ossitocina nota per il suo determinante coinvolgimento nel parto e nell’allattamento, è implicata in modo significativo anche durante l’attività sessuale con picco durante l’orgasmo. Picchi di ossitocina corrispondono ad appagamento, calma, fiducia e senso di intimità. Eppure la sessualità non è solo genitalità. Infatti, degli studi dimostrano come le ragazze apprezzino e gustino l’intimità fisica, soprattutto quando viene vissuta all’interno di una relazione completa, fatta di condivisione, interesse personale e stima. Le pulsioni sessuali, pertanto, sono una parte dell’essere umano, maggiormente prorompente nell’adolescenza e nella prima età adulta. Ma vi sono pulsioni, bisogni, scelte e desideri che nel corso dello sviluppo di una persona crescono per andare ben oltre la dimensione istintiva. Non stiamo parlando qui, dunque, di una sessualità fine a se stessa, quanto più di una dimensione innestata nella relazione, infatti questa correla con maggiore benessere psicofisico percepito. La sessualità umana è ricca di significati. Fare l’amore non è semplice! Il piacere sessuale è un’esperienza tanto più soddisfacente quanto più vede coinvolte in modo consapevole tutte le dimensioni della persona e la relazione con l’altro. Il nostro cervello premia le esperienze fortemente integrate nelle quali pensieri, emozioni, gesti sembrano esprimere e comunicare il medesimo significato. Con una carezza si trasmettono emozione (piacere del cuore) che non è quasi mai solo eccitazione (piacere della carne) passione tenerezza stupore allegria curiosità. É l’emozione che porta nella carezza i pensieri su di sè, sull’altro, sul legame (piacere della mente) e che porta la storia di ognuno che in quel gesto si incarna unica e irripetibile.
Assodato dunque, che la sessualità è una componente della persona con pari dignità delle altre, dobbiamo forse imparare a educarla. Proprio come nell’esempio del cibo, possiamo forse ridurla, stabilire con attenzione come- quando e perché avere contatti. Probabilmente potremmo riflettere su quali bisogni sono correlati alla sessualità, su quali sono le nostre priorità come singoli individui e come specie umana, a quale tipo di maturità aspiriamo. L’educazione a vivere la sessualità come un atto non egoistico, ma relazionale, condiviso e aperto all’altro è un traguardo anche ai tempi del Covid. Rappresenta una competenza importantissima finalizzata a stabilire e coltivare rapporti significativi, duraturi ed appaganti. A voi la sfida di confrontarvi con simili temi tenendo conto della complessità umana e lasciando emergere la straordinaria creatività personale.
Dott.ssa Miriam Incurvati
FONTI
Luoma J, Pearson J, (2002), Suicide and marital status in United States, American Journal of Public Healt, 92:1518-22
Simon R, (1996), Assessing Sex Differences in Vulnerability among Employed Parents: The Importance of Marital Status, Journal of Health & Social Behaviour, 39,38-54