Il tempo attuale che stiamo vivendo ci porta a favorire la tendenza alla chiusura e al ritiro in casa: molti adulti lavorano in smartworking, gli adolescenti sono sempre connessi con la didattica a distanza oppure in casa su netflix o ai videogiochi.
Queste e tante altre sono le situazioni tipiche in cui ci ritroviamo a mangiare di fretta e senza consapevolezza: talvolta il cibo diventa soprattutto in questo periodo un regolatore emotivo della noia, della tristezza e dell’ansia di fronte ad una realtà incerta che mette nuovamente in discussione le nostre sicurezze.
Spesso fatichiamo a riconoscere lo stimolo della fame fisica dallo stimolo della fame emotiva, ovvero a riconoscere tutte quelle emozioni che ci spingono a iniziare a mangiare o finire di mangiare.

Oggi vi proponiamo un esercizio divertente ma allo stesso tempo che ci aiuti ad allenare la nostra consapevolezza durante l’atto del mangiare: prendi dello zucchero, del sale o un cucchiaino di miele, una patatina, un pezzo di cioccolata.

Iniziamo a porci una domanda: perché desideriamo alcuni tipi di alimenti? Perché hanno un forte potere sul nostro umore?

Non iniziare a giudicarti ancora prima di iniziare a gustare uno di questi ingredienti. Non c’è nulla di sbagliato nell’usare un cibo che possa calmare la mente. Resta in osservazione.

Sii consapevole di cosa accade nel tuo corpo e chiudi gli occhi.

Richiama alla memoria una situazione difficile, che ti ha disturbato durante questi giorni. Magari aver ricevuto una notizia al telegiornale di questo periodo.

Prova a valutare la difficoltà e il disagio ad esso associato da una scala da 1 (calmo) a 10 (agitato).

Ora prova a mettere lo zucchero sulla lingua o qualsiasi ingrediente “grasso e gustoso” che  tu abbia scelto. Assaporalo e torna al tuo ricordo disturbante. Che livello misura il tuo disagio ora? È cambiato?

Ora riprendi lo zucchero, questa volta in modo consapevole e ritorna nuovamente al ricordo.

Che punteggio gli attribuisci da una scala da 1 a 10?

Non c’è una risposta giusta o sbagliata. Ascolta il tuo corpo.

Quando hai finito l’esercizio nota semplicemente cosa è emerso dalla tua esperienza. Non cercare un risultato, permetti solo che questa esperienza possa ricordarti che prestare attenzione quando mangiamo è un atto di cura nei nostri confronti.