Probabilmente vi sarà capitato di leggere qualche articolo avente come titolo frasi come “7 modi per ottenere…” “le 10 cose che non forse non sapevi di ….”  oppure “come ottenere ….. in 5 semplici passi”. Liste puntuali e frammentazione di un concetto in unità intellegibili, rendono più attraente e quindi maggiormente cliccato un articolo. Gli articoli divisi in punti (i famosi list post) hanno un gran successo non solo su internet, ma anche sulla carta stampata. Il motivo? Sicuramente perché sono facili da leggere, evitano le chiacchiere inutili e sono ricchi di informazioni. Ma anche per un alto motivo, pensiamo noi. Perché sono determinati, non lasciano spazio a sforzi interpretativi e, eliminando la discorsività che amalgama e unisce i contenuti, di fatto ne ottimizza ulteriormente il processo di acquisizione eliminando l’aspetto soggettivo stilistico. È più semplice.

Formazione e struttura chiara

Anche nella formazione è facile riscontrare un elemento simile. Chi apprende vorrebbe una lista chiara e concisa di come le cose vadano fatte. Ricordo il periodo di formazione come psicoterapeuta, durante il quale con i miei colleghi in formazione facevamo pressione sui docenti perché ci spiegassero “esattamente cosa avremmo dovuto fare” per fare il nostro lavoro. Quello che avremmo voluto avere era una ricetta da seguire fedelmente che avrebbe assicurato il buon esito dei nostri interventi senza incorrere nell’errore. Richiesta illegittima? No, sicuramente. Ma non basta.

Come tutti i professionisti esperti sanno, dare linee operative chiare da seguire è molto utile, dà uniformità alle buone pratiche e quando sono sostenute da una buona teoria, le rende organiche e coerenti. Inoltre aiuta la replicabilità e la diffusione. Eppure non basta a rendere capace un professionista. Serve altro. Altrimenti il risultato è un successo nel placare l’ansia di apprendimento, con il rischio di ottenere vuoti automatismi.

Un protocollo è vuoto senza l’esperienza che lo riempie di memoria, casistica, divergenze ed eccezioni gestite, spontaneità. Un protocollo standardizzato, se eccessivamente rigido, può addirittura generare processi di deresponsabilizzazione di chi lo mette in pratica che potrebbe non investire il suo bagaglio di esperienze individuali e di reti relazionali e, attenendosi strettamente alle linee di azione indicate, smette di riflettere e far germinare in modo personale e creativo le informazioni e le buone pratiche acquisite.

Struttura e flessibilità: Metodo Pioneer

Così, quando è venuto il momento per noi di Progetto Pioneer di formalizzare il nostro metodo per cominciare a diffonderlo, ci siamo trovati di fronte alla necessità di decidere se e come standardizzare i nostri progetti, e abbiamo trovato una soluzione innovativa: la creazione di “10 Coordinate Pioneer” che permettono di definire chiaramente un metodo senza precludere il contributo personale di chi viene formato.

Così come nella placca del Pioneer (alla quale abbiamo dedicato, logo e nome) è possibile identificare il sistema solare grazie ad un sistema visivo di triangolazione con 14 pulsar, similmente è possibile creare un progetto Pioneer grazie ai punti di riferimento teorico pratici forniti dalle 10 Coordinate. Nella formazione “Pionieri per Fare la Differenza” spieghiamo nel dettaglio ciascuno di questi punti e come noi li abbiamo applicati ai nostri progetti già fatti.

In questo modo riteniamo di ottenere il massimo equilibrio tra struttura e flessibilità che rende l’apprendimento del metodo Pioneer ancora più efficace. In questo modo chi apprende il metodo pioneer può far conto di avere

  • Struttura

Consistente nelle 10 Coordinate Pioneer semplici ed operative che lo aiutano nella formazione e stesura del proprio progetto. Le coordinate sono chiare, hanno riferimenti teorici saldi e proposte pratiche di comprovata efficacia

  • Flessibilità

Può creare un progetto potendo inserire le proprie personali inclinazioni e abilità, adattarlo alle esigenze di budget e di monte ore disponibile, conformarlo alle risorse della rete sociale e professionale presente nel proprio territorio

Il contributo personale, pionieri veri

Sarà chiaro ora perché il titolo di questo articolo afferma anche “qualcosa in più”. Perché 10 punti, alla fine, non bastano. Ma nemmeno 100 basterebbero, così come 10000 sarebbero sempre incompleti. Mancherà sempre qualcosa per quanti punti e liste possiamo fare. E ciò che manca è il contributo personale, il mio come quello di tutti gli altri pionieri della nostra associazione e di quanti già si sono formati con noi.
Il nostro, come il tuo.

 

Go Pioneers!