BENTORNATI INSEGNANTI e GENITORI al nostro consueto appuntamento con la nostra rubrica.

Perché è importante intervenire sul Bullismo a scuola e in famiglia?

Il comportamento da bullo o da vittima non è una tendenza passeggera; tali comportamenti rimarranno stabili nel tempo almeno nel periodo scolastico e anche in diversi contesti sociali. Quindi è fondamentale intervenire per arginare questi problemi e creare un clima positivo di convivenza nella scuola e in famiglia. I due ruoli di bullo e di vittima sono risultati stabili, non solo in diversi periodi dello stesso anno scolastico, ma anche a distanza di uno o tre anni, e oltretutto risultano indipendenti da eventuali cambiamenti di scuola, insegnanti o compagni. Tali risultati sono congruenti con quelli, molto più numerosi e su intervalli temporali ben più lunghi, circa la stabilità dell’aggressività in generale. Ricerche longitudinali dimostrano che il comportarsi da bullo o da vittima non è una tendenza passeggera, magari semplicemente determinata da possibili condizioni ambientali sfavorevoli. In mancanza di interventi intenzionali ed efficaci per porvi rimedio, tali comportamenti rimarranno stabili nel tempo, almeno nel periodo scolastico, e anche in diversi contesti sociali (soprattutto per le vittime). Risulta quindi fondamentale cercare di intervenire per arginare questi problemi e creare un clima positivo di convivenza nella scuola, che promuova lo sviluppo dei bulli e delle vittime come categorie di alunni più a rischio, ma anche degli altri ragazzi, che possono sviluppare atteggiamenti di progressiva desensibilizzazione verso la sofferenza dell’altro e deresponsabilizzazione civile, tollerando e giustificando le prepotenze. A questo fine, gli interventi contro il bullismo si connotano per un approccio più globale di tipo sistemico ed ecologico, che, integrando al suo interno esperienze e tecniche specifiche, cerca di attivare processi di cambiamento a molteplici livelli dell’esperienza scolastica, dal clima della scuola, alle norme e ai comportamenti del gruppo-classe, fino ai singoli individui (Menesini, 2006).

Bullismo come si smonta?

E’ necessario un lavoro di rete per smontare tale fenomeno, scuola-famiglia-individuo, attivare un progetto di prevenzione del bullismo implica mettere in campo risorse di vario tipo (umane, materiali, economiche, scientifiche) di cui non sempre una singola unità può disporre. Diventa allora prezioso stabilire accordi di rete.

Di fronte agli episodi di prepotenza i genitori spesso si disorientano e si trincerano nella difesa del proprio figlio nel timore che egli non sia abbastanza forte, che non sappia affrontare le difficoltà della vita. Ciò li può portare più o meno consapevolmente a incoraggiare atteggiamenti di sopraffazione, intesi come strategie per difendersi e affermarsi. Gli insegnanti, di fronte ad alcuni episodi, sono portati ad attribuire gran parte della responsabilità ai genitori e a una loro presunta incapacità educativa. Si crea così un clima di incomprensione e di equivoci in cui padri e madri si sentono criticati e si mettono sulla difensiva e i docenti, poiché trovano difficile comunicare con loro, si convincono che nulla a scuola possa essere cambiato, perché tutto è già precostituito a partire dall’esperienza familiare. È invece utile separare le responsabilità e chiedersi innanzi tutto: che cosa posso fare?

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  • ambiente familiare (evitare di sostenere e dare credibilità agli stereotipi, proporre attività rilassanti, assicurarsi che il proprio figlio frequenti ambienti “regolati”, competenze sociali del soggetto, etica)
  • lavorare sulle competenze sociali (abituare il proprio figlio a tollerare ritardi nella gratificazione, insegnargli a riconoscere le proprie e altrui emozioni, imparare a gestire la rabbia)
suggerimenti per gli Insegnanti e Genitori:
Parlare di più con i ragazzi, ascolto empatico e privo di giudizio, comprendere e condividere le emozioni, far vivere la presenza del docente o genitore non come figura controllante, ma punto di riferimento sicuro senza paura di ritorsioni, aiutarlo nel processo di pensiero, programmando e ordinando soluzioni ai problemi

CHE TU SIA UN GENITORE O UN INSEGNANTE , IL TUO RUOLO E’ DETERMINANTE PER FAVORIRE ATTI DI BELLISMO, LA PROSSIMA VOLTA VEDREMO NELLO SPECIFICO.

DOTT.SSA FRANCESCA FIUME